Abbiamo visto come il microbioma umano è composto da una moltitudine di microrganismi: un tempo si pensava che questi fossero dei NEMICI da eliminare dal nostro organismo, in quanto portatori di infezioni e malattie. In questi anni però, grazie alle nuove tecniche per la raccolta e l’analisi del DNA, abbiamo scoperto che non tutte le specie microbiche sono poi così nocive per noi: infatti esistono dei batteri buoni e dei batteri cattivi, tutti però sono funzionali per la salute del nostro organismo, finché vivono in simbiosi (cioè in armonia) tra loro.
Più il nostro microbioma è composto da una moltitudine e variabilità di questi batteri, meglio è per la nostra salute.
Così come si è evoluta la nostra comprensione del microbioma, anche il microbioma stesso si è evoluto nel tempo… gli anni passano per tutti, anche per lui!
Il nostro microbioma si evolve più velocemente rispetto a quanto si evolve la nostra specie: infatti, ci sono più differenze tra il nostro microbioma e quello dei nostri antenati (gli scimpanzé) rispetto quanto noi stessi ci differenziamo da quest’ultimi.
Pensa un po’ che la rapidità con la quale il nostro microbioma è cambiato e cambia nel tempo è da associare a diversi fattori che hanno caratterizzato l’evoluzione umana, come il consumo di carne, l’avvento dell’agricoltura, il cibo cotto, l’aumento della densità della popolazione umana, e fattori fisiologici come la perdita e l’acquisizione di alcuni geni avvenuta grazie all’evoluzione della nostra specie.1
Durante le varie fasi della vita di un essere umano la composizione e le varie attività svolte dal microbioma mutano.
Alla nascita l’uomo presenta un microbiota caratterizzato principalmente dalla presenza di solo due specie microbiche: Actinobacteria (a cui appartengono i Bifidobatteri, i batteri presenti fin dalla nascita nel nostro intestino che hanno la funzione di modulare la nostra risposta immunitaria) e Proteobacteria.2
Durante il primo anno di vita, il microbioma umano si arricchisce della presenza di altre specie microbiche grazie a processi come lo svezzamento, fattori ambientali, eventuali malattie e trattamenti.3
Durante la crescita, fra i 2-5 anni di età, la sua composizione e le sue attività assomigliano a quelle che riscontriamo nell’adulto.3
In età adulta, sebbene la composizione del microbiota sia relativamente stabile, esso è ancora soggetto ad alterazioni dovute a cambiamenti dello stile di vita, all’alimentazione, all’assunzione di farmaci, a fattori ambientali, all’insorgenza di malattie ecc.4
L’espressione del nostro microbioma è molto variabile da soggetto a soggetto, riflette l’età biologica ed è estremamente influenzato da quello che mangiamo, dove viviamo, dalle persone con le quali interagiamo, dai medicinali che prendiamo. Questi sono tutti fattori che vanno ad impattare su di noi e sulla “diversità” del nostro caro amico microbioma.
Tuttavia, nonostante questa variabilità individuale, esiste una stabilità di funzione, il cosiddetto core-microbiome, cioè una parte del microbioma comune a tutti noi che consente lo svolgimento di una serie di attività di base, indispensabili a tutti gli esseri umani (come ad esempio la degradazione dei carboidrati complessi e la sintesi di vitamine, che altrimenti saremo costretti ad assumere solo attraverso la dieta o di cui una normale dieta potrebbe essere priva).5
Bibliografia